Anni fa, mi trovavo nell’ufficio di un dirigente di un ente che supervisiona i frantoi, per discutere alcuni aspetti tecnici del nostro software.

Durante il nostro incontro, bussano alla porta con discrezione.

Un impiegato entra, si scusa per il disturbo e deposita sulla scrivania un foglio con un elenco, dicendo: “Dott. XXX, questo è l’elenco dei frantoi che detengono olio non classificato da sottoporre a controllo, come richiesto”.

Poi si congeda, uscendo lentamente.

Il dirigente, vedendo la mia espressione perplessa, sente il bisogno di spiegarmi la situazione. Mi dice che spesso i controlli non sono casuali, ma derivano dal fatto che i frantoi detengono olio non classificato per un periodo troppo lungo, dopo aver terminato la molitura.

Molti, quando racconto questo episodio, si chiedono: perché non è regolare detenere olio non classificato? Perché la legge prevede l’esistenza di un “olio senza categoria”?

Probabilmente non è del tutto chiaro il motivo per cui la normativa prevede l’esistenza di un olio senza categoria.

Intendo proprio far luce su questo aspetto e cercare di fugare qualsiasi dubbio a riguardo.

Avrai certamente notato che tra gli innumerevoli codici operazione del registro non esiste una movimentazione che alteri la categoria dell’olio e che abbia dell’olio non classificato come risultato della variazione. Questo perchè

L’olio in attesa di classificazione si può ottenere solo dalla molitura

Spesso l’olio viene versato in un serbatoio insieme alla produzione di altre partite per poi essere classificato tutto insieme.

Siccome non è possibile registrare un carico in un serbatoio che contiene olio con caratteristiche diverse da quello che si intende versare, è opportuno che tutto l’olio sia in una condizione momentanea: una sorta di limbo in cui si attende di riempire il serbatoio per procedere alla valutazione complessiva delle caratteristiche necessarie a determinarne la categoria.

tale attribuzione ha mero carattere transitorio, (lo dice la parola stessa, l’olio è “in attesa di..”) dunque

appena possibile, l’olio contenuto nel serbatoio, deve essere classificato

In virtù di questo, diventa più chiaro il motivo per cui non viene considerata una condotta regolare la detenzione di olio non classificato dopo molto tempo dalla sua produzione.

La buona regola da adottare è di procedere alla classificazione dell’olio contenuto in un serbatoio appena questo si è riempito, appena questo contiene tutto l’olio previsto, o prima di venderlo o confezionarlo.

In ogni caso è opportuno classificarlo nel più breve tempo possibile.

Agea, nella GUIDA RAPIDA AL SERVIZIO S-AGE-ABAA-C3-11001, al punto 7.7 scrive esplicitamente:

“Gli oli ottenuti dalla molitura delle olive possono essere considerati in attesa di classificazione se non ancora posti in commercio, ovverosia qualora gli stessi siano nella fase che precede la loro commercializzazione e/o il loro confezionamento e

non siano detenuti nei locali presso i quali si effettui la vendita all’ingrosso e/o al minuto dell’olio”

Riassumendo, non è possibile detenere olio in attesa di classificazione negli stessi locali in cui il frantoio effettua:

1. vendite all’ingrosso,

2. vendite al dettaglio di olio.

E’ evidente come si generi facilmente la condizione di irregolarità, perché ovviamente il frantoio che detiene olio nei propri serbatoi intende certamente venderlo sfuso (dunque all’ingrosso, realizzando la prima ipotesi) oppure intende confezionarlo e venderlo come tale (realizzando dunque la seconda ipotesi).

Per evitare che il frantoio detenga olio non classificato in modo irregolare, va seguita la buona usanza di effettuare la classificazione al più presto e certamente nel momento che avviene prima tra queste condizioni.

1. Il serbatoio è pieno,

2. E’ stata versata nel serbatoio tutta la produzione prevista,

3. Si intende mettere in commercio l’olio,

4. Si intende confezionare l’olio.

Inoltre, leggendo attentamente la disposizione di AGEA, emerge che l’olio va considerato come non classificato solo quando è contenuto nei recipienti polmone utilizzati temporaneamente per accogliere l’olio prodotto da molitura.

Questo olio, prima di essere portato nei locali di stoccaggio, va classificato.

Detenere olio non classificato per un lungo periodo è considerato irregolare e non conforme alla normativa.

Adottare una buona prassi di classificazione rapida non solo garantisce la conformità alle normative, ma evita anche problematiche legate a possibili controlli e sanzioni

 

Piervito Colonna

Presidente & Amministratore delegato Nextfuture

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